metti una luna buona sulla lingua
e lascia che la bocca rimanga aperta
leggermente aperta
per contenere la luna e la sua luce
metti un fiore di rosmarino sulla palpebra
non aprire gli occhi, resta così
nel sentire la leggerezza del fiore
nello sguardo immaginato
e poi, avvicinati, ai piedi degli alberi
senza spezzare muschio e lumache
lascia che l’odore della terra
si faccia varco nel cuore
dove risiede la radice di tutte le cose
un cuore di carne e ossa
e sangue e acqua
di vento e deserto
di oceani e ferro
di animale e pianta
di fuoco e roccia ghiacciata
-io, in queste notti non dormo
mi muovo tra i tetti delle case e guardo la gente che dorme
qualcuno, come me, rimane sveglio,
ma preferisco guardare questi uomini e queste donne
dormire
pensarli come esseri innocui, umili, buoni
buoni come il pane
che può solo sfamare e allietare la tavola
quando rimane vuota-